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Stitichezza
Per molte persone la stitichezza è un problema molto sentito. Tuttavia è bene tener presente che se non si va di corpo tutti i giorni non si tratta necessariamente di stitichezza. Un soggetto infatti può defecare due o tre volte al giorno senza avvertire disagio e invece un altro solo una volta ogni due o tre giorni ad intervalli regolari senza alcun problema.
Allora cosa significa essere stitico? Si potrebbe definire la stitichezza secondo 4 parametri:
- consistenza fecale
- volume fecale
- frequenza di evacuazione
- presenza di sforzo durante la defecazione
Quindi possiamo definire un soggetto stitico se presenta meno di due evacuazioni alla settimana e/o elimina feci piccole e dure e/o con molto sforzo
Escluse le cause evidenti restano due tipi sostanziali di stipsi: quella in cui il transito lungo l'intestino è rallentato (stipsi colica) e quella in cui è il meccanismo della defecazione che è alterato (stipsi rettale). A volte coesistono.
Il proctologo dopo avere escluso le cause evidenti di stitichezza rimarrà con questo quesito: si tratta di stipsi colica o rettale? Queste due varianti saranno discusse in maniera esaustiva separatamente con le indicazioni adeguate.
Di seguito si riportano dei consigli da seguire in caso di comparsa di stipsi che non sostituiscono il consuleto medico, necessario per una corretta valutazione del problema.
dieta
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Innanzitutto è importante introdurre una quantità adeguata di cibo, perché questo possa opportunamente stimolare la muscolatura intestinale. Gli alimenti più indicati sono le verdure, la frutta fresca, il pane integrale ed i cereali. Questi alimenti, opportunamente aggiunti alla dieta, aiutano a combattere la stitichezza.
Gli alimenti sconsigliati sono: i formaggi elaborati, il cioccolato, la carne, il fegato, il riso e la farina raffinata. Se le feci sono dure bisogna immediatamente ridurli.
I liquidi sono fondamentali nel mantenere le feci morbide. Si devono bere per lo meno 6-8 bicchieri (1,5-2 litri) di liquido al giorno. La zuppa, il te e le spremute vengono considerati come liquidi opportuni.
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attività fisica
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È molto importante eseguire quotidianamente attività fisica, anche solo sotto forma di piccole passeggiate, che contribuisce a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale. Se si suda molto, bisogna compensare con una corrispondente introduzione di liquidi.
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lassativi
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Esistono diversi tipi con azione differente. Non necessariamente i lassativi provocano danno, ma anzi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, insieme alla dieta, per la regolarizzazione delle funzioni intestinali.
Viceversa, se si utilizzano in modo improprio, rendono l'intestino "pigro", riducendo il suo tono muscolare e obbligando il paziente ad una inutile e pericolosa assuefazione. |
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alcuni consigli
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1. Mangiare tutti i giorni verdure, prediligendo l'assunzione di fibre
2. Bere molto, almeno 1.5 litri di liquidi al giorno
3. Mangiare lentamente e masticare bene gli alimenti, cercando di mangiare ad ore regolari
4. Educare l'intestino: non reprimere mai il bisogno di andare al bagno. Abituarsi ad andare al bagno ad un orario regolare. Evitare gli sforzi eccessivi durante l'evacuazione.
5. Fare esercizio fisico moderato tutti i giorni.
6. Evitare i lassativi irritanti.
7. Consultare il medico specialista.
In America, da alcuni anni viene consigliata questa cura:
a. 2 bicchieri di acqua tiepida appena svegliati.
b. Subito dopo: 2 Kiwi
c. 2 cucchiai di All Brain nel caffè, thè, o latte (gli All Brain sono bastoncini di crusca che troverete in qualsiasi supermercato)
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La Stipsi da Rallentato Transito
Anche nota come stipsi colica è legata ad un rallentamento del transito lungo il colon per cui le feci stazionano a lungo nel colon e diventano piccole e dure per un elevato riassorbimento di acqua.
Caratteristiche
- ridotto numero di evacuazioni con riduzione dello stimolo evacuativo
- le feci sono spesso dure e di piccole dimensioni
- distensione addominale e dolore addominale diffuso
- dopo somministrazione di lassativi defecazione agevole e completa di feci morbide.
cosa fare
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Dopo aver eseguito degli esami diagnostici particolari ed aver fatto diagnosi si procede ad una terapia personalizzata per evitare questo problema; in casi gravi si può ricorrere ad intervento chirurgico.
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La Stipsi da Ostruita Defecazione
In questo caso le feci hanno un transito regolare nel colon, ma una volta arrivate nel retto si fermano ed il soggetto incontra difficoltà ad espellere le feci per una serie di svariati motivi.
Quindi si tratta di una difficoltà espulsiva delle feci legata ad alterazioni funzionali e strutturali del meccanismo evacuativo:
- le alterazioni funzionali (tutto è a posto ma funziona male) RISIEDONO nell'incapacità coordinativa della sequenza dei muscoli della defecazione con conseguente difficoltà espulsiva;
- le alterazioni strutturali invece sono delle anomalie a carico del retto o del piano perineale che "ostacolano" la defecazione.
Compito del proctologo è lo studio di queste alterazioni e l’individuazione della corretta terapia da adottare medica o chirurgica.
Molte persone, e in maggior parte le donne, sono affette, senza saperlo, dalla cosiddetta "defecazione ostruita", cioè dall’impossibilità di defecare in modo naturale.
Interminabili minuti passati sul water, necessità di spingere, di effettuare manovre manuali e clisteri per effettuare una quotidiana defecazione e il più delle volte la sensazione fastidiosa di avere ancora la necessità di andare in bagno. Il fastidio è causato, spesso, da un problema inerente al canale ano-rettale (parte finale dell’apparato digerente) e non da errate abitudini di vita.
A volte la mucosa del retto si prolassa crendo un’ostacolo al passaggio delle feci, (ragione degli sforzi per evacuare), altre volte la muscolatura del retto si sfianca creando una sacca che protrude, nelle donne, verso la vagina (e quindi la necessità di "digitare" nella vagina per far passare le feci), altre volte poi , residui di feci rimangono in piccole tasche mucose lasciando la sensazione di dover ancora defecare, oppure di sentire la necessità di andare in bagno più volte.
È possibile oggi, con un nuovo intervento non doloroso e che necessita di pochi giorni di ricovero, risolvere questo fastidioso problema.
sitomi
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Stare sul water per oltre 15 minuti per evacuare nonostanze gli sforzi
Andare in bagno una o due volte la settimana
Necessitare del clistere
Evacuare in più volte
Avere la sensazione di non aver espulso tutte le feci
Aiutarsi col dito nella vagina o nell’ano per facilitare la defecazione
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cause
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Con il passare degli anni la muscolatura del retto si indebolisce e si sfianca dilatando la parte dell’intestino dove passano le feci prima di essere evacuate cioè l’ampolla rettale. Al tempo stesso la mucosa del retto perde il sostegno che la tiene fissa alla parete muscolare e tende a scendere verso il basso, si crea cioè un "prolasso" che ostruisce il canale anale.
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rimedi
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Questi due fenomeni alterano la possibilità di un passaggio normale delle feci nel canale anale, determinando tutti gli effetti di cui abbiamo parlato. Il nuovo intervento è in grado di ripristinare la continuità muscolare dell’ampolla rettale e di eliminare il prolasso. |
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trattamento chirurgico
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E’ possibile oggi normalizzare l’anatomia del canale anale in modo da "disostruire" il passaggio delle feci. L’intervento può essere effettuato in anestesia locale o in generale. Normalmente il ricovero è di 3/4 giorni e si torna alle proprie occupazioni nel giro di una settimana.
Nella totalità dei casi operati c’è sempre un ritorno alla normalità, le funzioni intestinali si normalizzano e le sedute estenuanti, rilegati sul water per interminabili minuti, diventano un ricordo. Non più necessità di clisteri per stimolare la defecazione. |
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